“La nostra Build riadattata”
?DOVE ACQUISTARLO?
Nel precedente articolo vi abbiamo lasciato con la recensione sul frame foxwhoop 25 preannunciando che avremo creato una serie di approfondimenti inerenti il kit della Foxeer.
Oggi vediamo insieme cosa abbiamo studiato noi della redazione di Rhobby Attacco.
Dopo l’ennesimo incidente con una build da 5”, che avrebbe richiesto una spesa ulteriore per la riparazione, abbiamo pensato di riadattare i componenti, ancora in buono stato, sul piccolo frame di Foxeer per capire quanto quest’ultimo potesse essere adattato a diverse configurazioni. Per chi non avesse letto la recensione sul frame vi ricordiamo che, nelle conclusioni, avevamo espresso il dubbio che Foxeer avesse creato il frame stessobsolo come componente di ricambio per il Foxeer Foxwhoop BNF o che comunque fosse necessario acquistare i componenti base della build così come era stata studiata dai tecnici di Foxeer stessa. Abbiamo voluto fare questo tentativo, quindi, per tentare di demolire il nostro “supposto” e dare una chance in più a questo piccolo Cinewhoop.
L’articolo, non di lettura immediata, sarà suddiviso nei seguenti argomenti:
- Elenco dei componenti recuperati e nuovi acquisti;
- Montaggio del regolatore ESC 4 in 1 e analisi dello spazio interno al frame;
- Montaggio della scheda Flight controller e risoluzione delle interferenze;
- Prime regolazioni ed impostazioni con Betaflight 4.3;
- Montaggio del modulo ricevente radio e della scheda trasmissione video VTX;
- Chiusura del Frame e montaggio motori;
- Montaggio delle eliche;
- Conclusioni.
Elenco dei componenti
Smontando il vecchio drone 5” abbiamo potuto recuperare una stack 20×20 della mamba con una F405 MK 3.5 mini Basic e una ESC 4 in 1 da 40A che avevamo aggiornato al firmware 4.3 di Betaflight + BlueJay firmware dell’ESC per usare RPM Filter. Oltre alla stack abbiamo recuperato anche la VTX RUSH Tank Ultimate II e una Caddx Ratel 2.
Per quanto riguarda i motori, invece, abbiamo dovuto acquistare per forza i Foxeer Datura 1404 per via dell’interasse di fissaggio da 9 mm.
Come già vi abbiamo segnalato in altri articoli il montaggio di un drone è un’operazione che richiede una certa dimestichezza nell’uso di attrezzature come il saldatore a filo di stagno ed un minimo di conoscenza riguardo l’elettronica, la lettura di schemi di collegamento, l’uso del computer. Se non avete queste competenze è meglio che vi fermate nella lettura e date prima un’occhiata alle guide “base” che trovate nel blog.
Venendo alle attrezzature necessarie al montaggio, occorre avere in proprio possesso un saldatore a stagno con punte di varie dimensioni e temperature di fusione regolabili, il rocchetto del filo di stagno, un succhiastagno, la pasta salda, brugole per dadi M2 e M3, piccoli cacciaviti sia a stella che a taglio, cutter, tronchesi, pinze a becco lungo, fascette, nastro biadesivo forte,isolante e termorestringenti. Se vi manca qualche attrezzo potrete acquistare il necessario a questo link https://rhobbyfpv.it/categoria-prodotto/accessori-e-utensili/
Montaggio del regolatore esc 4 in 1
Il passo successivo è stato quello di iniziare col posizionamento dei componenti sul frame.
Come potete vedere dalla foto abbiamo utilizzato i fori con interasse 20 mm sul Bottom Frame per infilare le viti lunghe di supporto della stack. Prima di appoggiare l’ESC abbiamo aggiunto quattro anelli antivibranti ed usato la distanza dal fondo per piegare il condensatore in modo da nasconderlo sotto l’ESC stessa.
Qua ci fermiamo un attimo nella descrizione del montaggio per raccontarvi di un altro piccolo esperimento attuato. In alcune foto vedrete il condensatore sporgere di lato in quanto abbiamo recuperato spazio nella stack per il montaggio del DVR di una cam FPV Runcam Hybrid 2, ma sarebbe stato equivalente con una Caddx Tarsier V2. Su droni di dimensioni così contenute l’idea di avere una camera in grado di combinare la ripresa FPV e la ripresa HD in un unico corpo macchina ci è sembrata interessante anche perchè sul top frame rimane praticamente spazio solo per una action camera tipo Runcam Thumb / Thumb PRO o ISTA360 GO o qualche versione Naked della GoPro in ogni caso action camera con factor form piccolo e stretto, tanto per intenderci già una RunCam 5 non ci sta se non montata con qualche accorgimento. La prova è servita anche per vedere se era possibile alloggiare un sistema digitale insieme alla stack ma in questo caso il tentativo non è andato a buon fine. Per poter lasciare lo spazio necessario alla air unit, infatti, dovrete per forza installare una scheda flight controller AIO (All In One).
Proseguendo il montaggio abbiamo saldato i fili di alimentazione dei motori e i due fili positivo e negativo con il connettore XT30 per l’attacco della batteria. Infine abbiamo inserito il connettore cablato di collegamento con la scheda controllo volo prima di spingere l’ESC in aderenza ai gommini antivibranti. Nel posizionare l’ESC sulle 4 viti di supporto dovrete fare in modo che i cavi di alimentazione della batteria siano vicini alla parte posteriore del frame, dove è presente l’unico distanziatore su cui è possibile bloccare i cavi stessi con una fascetta, evitando che i continui movimenti per il collegamento della batteria possano forzare sulle saldature e sui pad del regolatore ESC andandoli a spezzare.
Montaggio della scheda controllo volo
Fissato il regolatore ESC 4 in 1 si procede poi al montaggio della scheda controllo volo. Nel fare questo tentativo ci siamo accorti immediatamente di un problema non da poco. Considerando di guardare la stack dall’alto, e prendendo di riferimento il lato della scheda controllo volo dove è saldato il connettore USB, in tre posizioni su quattro la porta USB tocca il braccetto del paraeliche e, di conseguenza, non si riesce ad inserire il cavetto di connessione al computer. Abbiamo persino provato ad usare un adattatore per l’inserimento verticale del cavo ma anche in quel caso l’ingombro era eccessivo.
Per un puro caso, la scheda controllo volo MAMBA F405 basic MK3.5, da noi usata, ha il connettore dell’USB Type C leggermente spostato rispetto all’asse di simmetria della scheda stessa e, in una posizione specifica, questo ha reso possibile risolvere l’interferenza con il braccetto del paraeliche e di conseguenza ci ha dato la possibilità di inserire il cavetto di collegamento al computer per la configurazione.
Un altro aspetto da considerare riguarda proprio il connettore tra FC e ESC 4in1. Normalmente i cavetti di collegamento di stack 30×30 sono più lunghi dei cavetti di dello stack 20×20. Cambiando quindi tipo di cavetto è stato possibile ruotare la FC rispetto l’ESC, di fatto andando a creare un disassamento tra i connettori, in modo da poter individuare la posizione di installazione migliore per l’uno e l’altro componente. In un primo momento abbiamo anche ruotato la scheda controllo volo sotto sopra per posizionarla ma è un’operazione che si è rivelata non necessaria.
Una volta trovata la posizione ideale abbiamo inserito i 4 giunti antivibranti nei fori della FC e l’abbiamo quindi innestata sopra il regolatore ESC.
Se ricordate, a inizio articolo, vi abbiamo descritto il nostro tentativo di realizzare due diverse configurazioni del drone. Quello che hanno in comune entrambe le configurazioni è il fatto di posizionare la scheda FC il più possibile vicino al top frame, usando viti M2 molto lunghe tipo le 25mm, per raggiungere meglio la presa USB sulla scheda stessa. Per ottenere il risultato descritto abbiamo attuato le due soluzioni, già citate in precedenza, cioè posizionare il condensatore sotto il regolatore ESC spingendolo in aderenza alla placca inferiore del frame oppure provando ad inserire una FPV CAM Ibrida posizionando il suo DVR tra il regolatore ESC e la Scheda FC, ovviamente anche per il DVR bisognerà avere l’accortezza di trovare la posizione dello slot SD migliore ed evitare che non sia possibile estrarre la scheda per la presenza del braccetto del paraeliche. Queste valutazioni vanno tutte considerate, a maggior ragione, se si vuole creare una build con trasmissione video digitale o se si vuole riconvertire il Flywhoop versione bind and fly.
Prime configurazioni su betaflight
Prima di iniziare il collegamento degli altri componenti sulla FC abbiamo fatto un primo tentativo di connessione al PC e di configurazione base.
Come già detto negli altri articoli, prima di alimentare la FC tramite USB o di alimentare tutta la STACK da batteria ricordate sempre di fare una misura di continuità elettrica, con un tester multimetro digitale, tra il polo positivo e il polo negativo, il tester non deve emettere suoni e dovete sempre trovarvi un valore di resistenza indicato abbastanza elevato, generalmente superiore ai 400?, ed usate un smoke stopper tra alimentazione ESC e Batteria.
Effettuato il collegamento abbiamo subito aggiornato la FC alla versione 4.3 di Betaflight ed installato il firmware Bluejay nel regolatore ESC. Abbiamo fatto questa scelta perché la nuova versione di Betaflight consente con maggior facilità la rimappatura dei motori, la correzione del verso di rotazione e la correzione dell’angolo di montaggio della FC rispetto agli assi cartesiani X,Y,Z.
Come si può vedere in questa immagine infatti la rotazione della FC rispetto il verso di volo del drone è di 45°. Inoltre avendo ruotato anche la scheda ESC le uscite di alimentazione del motore non coincidono con la numerazione dei motori stessi.
IN questo articolo non andremo a descrivere nel dettaglio il processo di configurazione in Betaflight, per quello trovate vari articoli che ne parlano in questo Blog, ma vi lasciamo le immagini della pagina di configurazione e del menù dei motori dove intervenire per sistemare i problemi sopra evidenziati.
In particolare, se guardate l’immagine della scheda configurazione, vedrete che sono stati modificati gli angoli della sezione allineamento Scheda e sensori. Essendo la nostra scheda ruotata di 45°, rispetto l’asse centrale Z, che corrisponde quindi ad una rotazione sul proprio centro quindi ad una variazione dell’angolo di Yaw. Se, per le ragioni più svariate, avreste dovuto montare la scheda in verticale o inclinata in avanti questo si sarebbe tradotto in una rotazione sull’asse orizzontale, variazione dell’angolo di pitch, o sull’asse verticale, variazione dell’angolo di Roll. L’angolo di orientamento del Gyro non dovrà essere modificato in quanto, durante il processo di calibrazione dell’accelerometro, si imposta da solo sul valore più indicato.
Riguardo la mappatura dei motori o la rotazione delle eliche posso solo suggerirvi di impostare la rotazione in direzione inversa, cioè con le eliche che vanno verso l’esterno e non verso l’interno del drone, in quanto ne guadagnerete in maggiore stabilità del drone.
Montaggio della ricevente radio e VTX
Finita questa prima regolazione siamo andati a saldare i restanti componenti sulla scheda controllo volo. Nella nostra configurazione abbiamo quindi montato una ricevente nano BETAFPV ELRS da 900Mhz, una VTX Rush Tank Ultimate II, un buzzer non autoalimentato, in quanto lo spazio è esiguo, e la CAM FPV RunCam Hybrid 2.
La ricevente viene montata in modo da utilizzare il supporto stampato per bloccare l’antenna. Successivamente, con una fascetta, si può fissare l’elettronica al supporto stesso come vedete nell’immagine a seguire.
La VTX Rush Tank risulta abbastanza ingombrante per questa build ma, essendo un adattamento, l’abbiamo installata bloccandola al frame superiore con delle fascette stando attenti a frapporre, tra il frame di carbonio e la VTX stessa, un buono strato di gommapiuma per evitare i noti problemi che si hanno con la VTX stessa a contatto col frame. Il cavo dell’antenna dovrà poi passare all’interno del supporto in TPU della parte posteriore del drone dove potrete fissare l’antenna al connettore bloccandola sul supporto predisposto.
Il cavo antenna della Tank Ultimate è un cavo con connettore mmcx a 90° e connettore SMA. Questa combinazione di connettori non consente una installazione ottimale sul supporto prestampato. L’ideale è quindi acquistare delle VTX in formato Tiny o Mini o nano o simili e di utilizzare cavetti di connessione all’antenna di tipo MMCX IPEX che si adattano meglio alle forometrie predisposte nel supporto in TPU.
Arrivati a questo punto siamo pronti per fare un secondo passaggio con il configuratore di Betaflight 4.3 dove andremo a settare le porte, in modo che sia riconosciuta la ricevente e l’uscita smartaudio della VTX, andremo a richiamare gli utilissimi preset di configurazione automatica per Rush Tank Ultimate e per RC Link ELRS a 250MHz, andremo ad impostare il failsafe e i modi di volo ed infine andremo a verificare se le impostazioni risultano corrette provando il collegamento ai visori e al radiocomando.
Montaggio dei motori
Una volta che tutto sembra funzionare per il meglio giunge il momento di chiudere il top frame sul paraeliche bloccando i braccetti grazie al serraggio dei bulloni M3 dei motori.
Ancora una volta evidenziamo quanto già detto nella precedente recensione e all’inizio di questo articolo. Questo modello di frame si adatta perfettamente a motori brushless tipo 1404 con interasse dei fori di fissaggio di 9mm. Altri motori non si adatteranno alla forometria di fissaggio o all’altezza dei paraeliche.
Anche se pare ovvio, vi ricordiamo che i motori sono da montare capovolti fissati nella parte inferiore dei 4 braccetti di sostegno del frame. Il drone si basa infatti su un sistema con motori a spingere e non a tirare cioè il tipo di installazione prevede appunto che il moto impresso alle eliche spinga il drone dal basso verso l’alto. Questo metodo di installazione consente al drone stesso di volare stabile ed essere soggetto a meno turbolenze, dovute al fenomeno del prop washing, anche se si vola a pochi centimetri dal suolo o in spazi chiusi. Di contro il tipo di installazione non consente la stessa agilità di manovra di un classico drone Freestyle o da racing. Volendo potrete sbizzarrirvi in qualche power loop o in qualche Aileron ma vedrete che non sarà proprio una piacevole esperienza.
Il frame sarà quindi da bloccare con le viti di serraggio dei motori, con la vite nella parte posteriore che si avvita sul distanziatore, e le tre viti della parte frontale che bloccano il supporto in TPU per la CAM cinematica.
La quantità minima di viti che vengono impiegate per il montaggio del frame costituisce un punto a favore rispetto a tanti altri frame cine whoop.
Il risultato ottenuto è quello che vedrete nella prossima immagine. Abbiamo appositamente scelto quella foto perchè si nota come è stato inserito il cavo di collegamento al PC, si nota bene quanto l’incastro sia “forzato”.
Il montaggio del drone si conclude poi con il montaggio della Cam FPV sul suo supporto, se non l’avete già fatto, con la sistemazione delle antenne della ricevente e della VTX, usando le bacchette se avete antenne filari, e con il montaggio delle eliche.
Montaggio delle eliche
Abbiamo scelto di testare le nuove dal prop Cyclone T Motor T2530.
Sul montaggio delle eliche occorre fare attenzione al fatto che i motori vengono montati “A spingere” cioè capovolti sotto sopra. In realtà, riguardo al modo di montare le eliche, non cambia nulla. Dovrete montare le eliche nello stesso verso con cui le montate sull’albero motore rivolto verso l’alto ma, in questo caso, l’albero motore sarà rivolto verso il basso. Le pale delle eliche dovranno essere comunque inclinate verso il basso.
Conclusioni
Siamo arrivati alla fine del montaggio del Drone con le nostre componenti di recupero. Anche se con diverse difficoltà, siamo riusciti nell’intento di realizzare una Build con componenti non prettamente pensati per un drone Cinewhoop e a far volare la nostra versione di Foxwhoop 25.
Il drone così composto, e dotato di batteria 4S da 750MAH, raggiunge una massa operativa al decollo intorno ai 259 grammi. Noi abbiamo poi aggiunto una Runcam 5 Orange fissata con il suo laccetto portando il peso a 316 grammi. Con componenti diversi, una batteria da 650mAh, ed usando una Thumbcam o una Ista360 Go probabilmente riuscirete a stare sotto i 250 grammi, soglia che determina se il drone può volare liberamente o con limitazioni nelle aree di volo open, vi ricordiamo l’articolo sul nostro blog sulle regole di volo https://rhobbyfpv.it/dove-posso-volare-col-drone/
In conclusione il drone ha volato dimostrandosi agile e molto stabile, senza necessità di elaborare grosse modifiche al Tuning. La realtà dei fatti ci spinge però a valutare questa Build come una realizzazione non pulita con tanti punti critici che potrebbero portare a continue rotture del drone. Ricordiamo che la caratteristica migliore del Frame Foxeer Foxwhoop 25 è la sua resistenza agli urti e alle cadute di conseguenza non ha senso ragionare su una Build che non sia altrettanto resistente.
Per questo motivo quindi vi consigliamo di realizzare un drone Cinewhoop basato su questo frame acquistando una scheda controllo volo All in One (AIO) con passo dei fori di fissaggio pari a 25 mm tipo questa Foxeer reaper, se la vostra scheda AIO non integra la VTX vi suggeriamo di acquistare una VTX di dimensioni contenute magari con fori di fissaggio con interdistanza 20 o 25 mm, tipo questa VTX Foxeer da 350 mW, oppure in alternativa potrete montare il vostro sistema digitale installando una air unit come quella di Caddx Vista.
Come ricevente Radio vi suggeriamo di indirizzarvi all’acquisto di moduli ELRS con antenna ceramica integrata che vi consentiranno di ottenere una buona qualità del collegamento occupando il minimo spazio come questo ottimo prodotto di BETAFPV. In alternativa potrete infine acquistare la versione BNF del Foxeer foxwhoop che troverete a Questo Link.
Per chiudere quindi torniamo alla domanda iniziale… Vale davvero la pena comprare il frame è creare la Build se questa deve essere per forza simile alla versione BNF considerando che forse quest’ultima costa anche meno? A voi dare la vostra opinione nei commenti.