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COME CREARE UN MODELLO OPENTX/EDGETX III PARTE

COME CREARE UN MODELLO OPENTX/EDGETX III PARTE

CONFIGURAZIONE RADIO TERZA PARTE

Terza parte

Le Funzioni Speciali e la Telemetria

Con questo articolo chiudiamo la serie di pubblicazioni incentrate sulla scoperta dei menù contestuali di OpenTX/EdgeTX ed in particolare la sequenza da seguire per creare ed impostare un nuovo modello di volo nel vostro radiocomando.

Nella scorsa puntata abbiamo terminato l’articolo, che potete trovare a questo link, con la taratura dei canali di uscita e le verifiche da fare sul configuratore Betaflight nella sezione ricevente.

Spostandosi nel menù di navigazione “modello” sul radiocomando OpenTX, dopo la pagina degli Outputs, troviamo la configurazione delle curve personalizzate, quelle che possono essere usate durante la configurazione dei canali di ingresso per ottenere comportamenti diversi degli stick di Throttle, Yaw, Roll e Pitch o anche per gestire altri segnali di tipo analogico come il valore RSSI della telemetria, la pagina di creazione degli interruttori logici, (interruttori virtuali che combinano l’uso dei comandi fisici del radiocomando con funzioni logiche per attivarsi ed essere poi associati nella pagina mix ai canali di uscita allo stessa maniera con cui sono associati gli altri comandi). Alleghiamo un esempio nella creazione di un interruttore logico, che ci tornerà utile più avanti nella lettura. In questo esempio l’interruttore logico “L01” si attiva, se e soltanto se il segnale “RSSI” della telemetria scende al di sotto del valore di 35 dB per un tempo superiore a 5 secondi e se è attivo anche il comando di “ARM” dato con l’interruttore fisico “SF”.

LOG_SWITCH

Come potete vedere dall’immagine abbiamo selezionato la riga L01, che corrisponde all’interruttore logico L01, e con il tasto navigator abbiamo editato i parametri selezionando, nella prima colonna, la funzione “a<x” che confronta il parametro della colonna successiva, appunto “RSSI”, con il valore della quarta colonna cioè “35”. In caso la funzione venga verificata allora si passa ad un secondo confronto con lo stato dell’interruttore “SF”, selezionato nella colonna 7, per un tempo superiore ai 5 secondi, tempo selezionato nell’ultima colonna.

Non ci dilunghiamo troppo nella spiegazione delle pagine del menù appena citate, anche perché sono configurazioni che non interessano al mondo dei dronisti ed introducono argomenti abbastanza complessi, andiamo avanti ad illustrare come creare alcune funzioni speciali che possono tornare utili durante l’utilizzo del radiocomando.

FUNZ_SPECIALI

Nell’immagine che vi mostriamo, sono state create alcune funzioni speciali con caratteristiche differenti. 

Nella prima riga è stata creata la “SF1”, dove “SF” sta per “Special Function”, che ha lo scopo di impostare il timer 1 a 00:00:00 quando si agisce sullo Switch “SH”. 

Se vi ricordate, quando abbiamo studiato le impostazioni di base del menù modelli nel primo articolo che potete trovare QUI, avevamo impostato il timer 1 in modo tale che misurasse il tempo effettivo di volo. Ora, se non venisse impostato un comando di RESET, tutte le volte che si riprende il radiocomando in mano e si torna a volare, quel timer ripartirà non da zero ma dal tempo misurato nel volo precedente, rendendo di fatto difficile determinare per quanto tempo si sta volando. Con questa funzione speciale, invece, è possibile fare il reset del timer prima di ogni volo.

La seconda funzione speciale “SF2” viene utilizzata per riprodurre una traccia audio quando si agisce sull’interruttore “SF”. L’interruttore “SF” è quello che abbiamo impostato per il comando di ARM del drone quindi viene associato alla riproduzione del messaggio vocale “ARMED”. Analogamente si possono creare funzioni speciali per dare un messaggio audio ad ogni comando. Normalmente vengono create le funzioni per associare i messaggi di volo ai modi di volo e all’azionamento del comando di failsafe.

La terza riga richiama l’esempio fatto sugli interruttori logici. La funzione speciale “SF3”, infatti, riproduce il messaggio vocale “Segnale Critico” quando si attiva l’interruttore logico “L01” e quindi quando il segnale di “RSSI” scende sotto i 35 dB. Diciamo che questo passaggio risulta essere poco utile in quanto il Radiocomando dovrebbe già di base avvertire quando il segnale tra ricevente e trasmittente è basso ma abbiamo voluto inserire l’esempio per farvi vedere come è estremamente versatile la configurazione basata sulle impostazioni dei modelli di openTX quando si creano le iterazioni corrette tra segnali di ingresso e uscite. Inoltre questo tipo di impostazione delle funzioni speciali può venire molto utile per gestire segnali di avvertimento basati anche su altri valori della telemetria trasmessi come l’altezza di volo o il valore di carica della batteria.

Per creare le funzioni speciali vi basterà selezionare una riga vuota, muovendosi con il tasto Navigator, e premendo per spostarvi tra le colonne e per editare le impostazioni.

Nella prima colonna selezionate il comando che attiva la funzione, poi selezionate la funzione che volete far eseguire ed impostate, nel campo successivo, il parametro della funzione, se richiesto. Infine avrete l’ultima colonna che serve per impostare l’attivazione della funzione permanente, la ripetizione del suono, ecc… Il parametro dell’ultima colonna varia sempre a seconda dell’impostazione che date.

Concludo questo paragrafo sulle funzioni speciali mostrandovi un esempio con due funzioni (che normalmente non si creano in questa pagina ma nel menù impostazioni di sistema), nella pagina denominata “Funzioni Globali” o “Global Functions”. Vi domanderete quale differenza c’è tra una funzione speciale e una funzione globale. L’unica differenza è che la prima funzione è legata al modello selezionato mentre la seconda viene applicata indifferentemente dal tipo di modello che viene impostato come modello attivo.

Queste due funzioni, che si creano esattamente come le precedenti, sono molto utili perché vi consentono di regolare il volume audio del radiocomando e la retroilluminazione dello schermo. Ricordatevi, però, che per farle funzionare correttamente dovrete calibrare i comandi del radiocomando nella pagina di setup di sistema dedicata, alla quale si accede premendo il pulsante SYS anziché il pulsante MDL.

VOL_BACK

Dopo la pagina di menù riguardante le funzioni speciali troviamo la pagina dei dati di telemetria.

In realtà questa pagina si trova all’ultimo posto nel menù impostazioni modello ma, a tutti gli effetti, sarebbe la prima schermata da consultare dopo aver fatto il BIND con la ricevente montata sul drone. Questo perché è sempre necessario acquisire i sensori della telemetria, dopo ogni bind con una nuova ricevente e tenendo comunque il drone alimentato anche dalla batteria, prima di procedere con le altre configurazioni viste fino adesso. Come già detto nei precedenti paragrafi, infatti, potrebbe capitare di associare determinati sensori della telemetria a ingressi o funzioni speciali del modello per gestire al meglio la visualizzazione della telemetria stessa sul radiocomando o sul vostro visore goggles tramite la configurazione dell’OSD su Betaflight.

 

[telemetry 1]

 

In questa immagine potete vedere come si presenta la schermata di configurazione della batteria. Le prime righe riguardano la gestione del segnale RSSI e degli avvisi acustici in caso di segnale critico, e qua si spiega perchè vi ho scritto che l’esempio dell’interruttore logico L01 era concretamente inutile. Normalmente i valori di queste impostazioni non si modificano quindi avrete un segnale di “Segnale della radio Basso” quando il segnale RSSI scenderà sotto i 45 dB mentre avrete un segnale di “Segnale della radio Critico” quando il segnale RSSI scenderà sotto i 42 dB. 

Le righe successive riguardano i sensori della telemetria. Inizialmente, dopo il primo BIND, non ci saranno sensori visualizzati ma dovrete aggiungerli spostandosi con il tasto navigator sulla voce “discover new sensor” e cliccando per cominciare la ricerca automatica. Terminata la ricerca dei sensori vi dovrete ricordare di scendere tra le righe del menu e premere “stop discovery”. L’elenco dei sensori può variare di molto a seconda della ricevente montata sul drone infatti ci sono riceventi che trasmettono telemetrie molto basilari, riportando sostanzialmente il valore del segnale radio RSSI, il valore del livello di tensione di alimentazione della ricevente “RxBt” e il valore della qualità del segnale radio detto “quality link”, mentre altre riceventi, come crossfire e elrs, che trasmettono fino a 32 tipologie di dati differenti tra le quali potremo trovare anche i dati dell’accelerometro, i dati dell’altezza di volo dati dal barometro, se presente, e i dati del GPS, se presente.

Se, terminata l’acquisizione dei parametri di telemetria, dovreste sentire il radiocomando trasmettere messaggi vocali di errore allora potreste avere dei problemi con qualche sensore. Vi basterà quindi scorrere tra le righe dei sensori individuati per vedere se qualcuno indica la dicitura “ERR” e potrete poi procedere alla sua eliminazione premendo il tasto rotella navigator e selezionando la voce elimina dal menù a comparsa. 

Tutte le informazioni della telemetria possono essere visualizzate nel radiocomando accedendo alla schermata telemetria premendo il tasto “TELE” sul radiocomando o con la pressione prolungata del tasto “PAGE”. In molti modelli la schermata è modificabile a piacimento ed è possibile visualizzare i widget riferiti ai dati di telemetria che più ci interessano. Purtroppo questa procedura è differente per i vari tipi di radiocomando. 

In generale vi troverete una pagina, successiva a quella della Telemetria nel menù di creazione del modello, che si chiama “Display” e che vi permette di personalizzare fino a 4 schermate differenti legati alla telemetria.

TELE_SCREEN

Come vedete questa immagine differisce da quelle precedenti perché si riferisce ad un radiocomando FrSky per citare un radiocomando tipo.

Nella schermata display dovrete selezionare, col tasto rotella navigator, la riga “screen 1” e modificare la voce “None” selezionando una modalità di visualizzazione che più vi aggrada, numerica o a barre. 

Una volta selezionato il tipo di visualizzazione potrete andare ad aggiungere i valori visualizzati. Nel caso di visualizzazione numerica potrete monitorare fino a 8 parametri mentre nella visualizzazione a barre potrete visualizzare solo 4 parametri. Nell’esempio dell’immagine abbiamo selezionato il parametro di telemetria RSSI, cioè il valore in decibel della potenza segnale tra ricevente e trasmittente,  e il parametro RXBat, il valore della tensione di alimentazione del modulo ricevente installato sull’aeromodello. Se volete realizzare la visualizzazione a barre dovrete impostare anche il range dei valori da un minimo a un massimo. Per il valore RSSI, misurato in dB, avremo un minimo che è 0 e un massimo che è 100. Per il valore RXBat abbiamo impostato un range da 0 V a 25 V, valore massimo di tensione per una batteria 6S, ma in realtà, essendo la ricevente sempre alimentata a 5V, potevamo indicare semplicemente 0V a 8V. Il risultato finale è la schermata Telemetria che vedete nell’immagine e che, generalmente, si può far apparire se, dalla schermata iniziale a radiocomando acceso, si preme per qualche secondo il tasto “PAGE”. 

Se prendiamo un radiocomando come il Radiomaster TX16S esistono altri modi per creare le schermate personalizzate, infatti occorre uscire dal menù modello tornando nella schermata principale e, volendo, si può evitare il passaggio attraverso la pagina display. Dalla schermata iniziale si tiene premuto il tasto “TELE” fino a quando non appare il menù di configurazione della schermata iniziale. Qui ci si sposta con il tasto “PAGE>” per creare una nuova schermata grafica. Nel menù potete personalizzare la griglia di visualizzazione, modificare i colori, e, selezionando la voce “SETUP WIDGET”, impostare i parametri visualizzati.

Una volta attivato il setup widget, infatti, vi ritroverete nella pagina grafica con la griglia di riferimento disegnata. Spostandosi tra le righe e le colonne col tasto a rotella navigator e cliccando sul campo che vi interessa potrete aggiungere un widget. I widget più indicati per la telemetria sono il widget “barre” o “Gauge” e il widget “valori” o “value”. Una volta selezionato il widget dovrete configurarlo associandolo al valore che volete visualizzare. Sempre con il tasto navigator dovrete quindi scorrere nell’elenco sorgenti “source” e, una volta individuato il valore di telemetria che vi interessa, per esempio “RSSI”, lo andrete a selezionare e a visualizzare. Vi lasciamo la sequenza di immagini dei passaggi da seguire.

widget

Tornando alla configurazione del modello vediamo nuovamente una configurazione citata nel secondo articolo. Qualora aveste problemi di visualizzazione della telemetria, soprattutto del valore RSSI, sul radiocomando o su OSD di Betaflight, potrete lavorare con i sensori della telemetria o con i valori dei canali di trasmissione per ovviare a questi problemi.

Nel caso sia il radiocomando che non rileva la telemetria, ma avete un canale che trasmette il valore RSSI, ad esempio il canale CH8 o il canale CH16, che su Betaflight visualizzerete come AUX 4 o AUX 12, potrete utilizzare la configurazione degli ingressi per impostare un ingresso associato al canale telemetria stesso con valore di scala 100dB e, successivamente, creare un interruttore logico da accoppiare ad una funzione speciale per gestire eventuali allarmi.

RSSI

Nel caso in cui, invece, non avete su betaflight la trasmissione del segnale RSSI, ma avete il sensore RSSI tra i valori della telemetria, potrete creare l’apposito MIX su un canale di uscita AUX dedicato, canale che su betaflight andrete ad impostare come riferimento RSSI per la vostra interfaccia OSD.

RSSI_OUT

Ripetendo quanto già accennato nei precedenti articoli, le due procedure si effettuano lavorando sui segnali di ingresso e sui mix delle uscite.

TELE_INPUT

Questa immagine riassume un po’ l’ordine delle azioni da eseguire. Se avete già un segnale RSSI presente nella telemetria del radiocomando ma non avete un relativo canale di uscita, che trasmetta alla ricevente i valori, potrete creare un ingresso impostando come sorgente “RSSI”. A riguardo vi ricordo che, per velocizzare la ricerca della sorgente di input, vi basterà selezionare la riga con il tasto rotella navigator e, tenendolo premuto, vi si aprirà un menù contestuale che vi consentirà di selezionare il gruppo di segnali da usare, nel nostro caso “Telemetria”. Impostato la sorgente e il peso, “Weight”, della sorgente potrete spostarvi nella pagina di menù dei Mixes dove andrete a creare un canale di uscita del segnale RSSI, convenzionalmente il canale CH 8 o il canale CH16. 

Nel menù contestuale di creazione, come vedete nell’immagine, dovrete modificare i parametri di peso, “Weight”, e di offset per avere dei limiti tra -300 e +100.

Analogamente se avete un canale già impostato per trasmettere il segnale di RSSI, ma non vedete tale valore nella pagina della Telemetria, potrete creare un segnale di ingresso che userete come se fosse, a tutti gli effetti, il vostro valore RSSI della telemetria. Per fare questo dovrete alimentare il vostro modello a batteria in modo da avere il collegamento attivo tra ricevente e radiocomando. Nel menù “Outputs” o “Uscite” oppure tramite la pagina “Ricevente” o “Receiver” del configuratore di Betaflight potrete vedere se avete dei canali di Outputs che stanno trasmettendo il segnale RSSI, solitamente dovreste vederlo sul canale CH8, o AUX 4, oppure sul canale CH16, o AUX 12. Preso il riferimento del canale che trasmette, occorrerà andare nel menù ingressi e creare un ingresso, selezionando una riga vuota e premendo il tasto rotella navigator per aprire il menù contestuale, nel quale si andrà ad impostare come Source il canale individuato, nel caso dell’immagine appunto CH8.

Come ultima chicca, per darvi un ulteriore esempio dell’uso dei segnali presi dalla telemetria, vi lasciamo un’immagine di una funzione speciale che vi consente di far trasmettere al radiocomando un messaggio vocale che detta il valore del segnale stesso. Nel nostro esempio il radiocomando vi farà ascoltare il valore di RSSI ogni volta che andrete a muovere la levetta del trim orizzontale sinistro verso sinistra.

TELE_SOUND

Abbiamo parlato abbondantemente del segnale RSSI, che ricordiamo è l’indicatore della potenza del segnale ricevuto dalla ricevente, che assume una importanza significativa sia per determinare il corretto funzionamento della trasmittente o della ricevente sia, durante il volo, per determinare la distanza e la direzione nonché eventuali  interferenze di segnale tra noi e il modello in volo. Valori critici di RSSI, come sappiamo, generano l’attivazione della fase di Failsafe che può comportare il rientro forzato del drone al punto di decollo o la caduta controllata a seconda di che impostazioni avete inserito in Betaflight. 

Altresì, come detto, potete usare il segnale per capire se avete problemi con la trasmittente o ricevente o con le relative antenne. Infatti, se state a poco più di un metro dal drone alimentato e avete segnali di RSSI molto bassi, questo potrebbe indicare un problema alla ricevente o alla trasmittente mentre, se il segnale è attorno a valori critici sotto i 40dB, allora probabilmente avete problemi di connessione o di integrità dell’antenna.

Nelle trasmittenti e riceventi crossfire o expressLRS, di più recente realizzazione, il segnale RSSI viene affiancato dal segnale di link quality (LQ) che viene espresso in percentuale e non più in dB. Questo nuovo valore non determina più il degrado del segnale radio in relazione alla potenza del segnale stesso ma determina la percentuale di pacchetti dati non ricevuti nell’arco di un determinato intervallo di tempo dettato dalla frequenza di trasmissione del segnale. 

Perchè questo parametro assume più rilevanza rispetto al valore RSSI? 

La risposta è legata al fatto che, con queste nuove trasmittenti e riceventi, è possibile tarare potenze e frequenze di trasmissione delle informazioni di telemetria per rendere più performante il range del segnale radio ma il rischio è quello di perdersi informazioni essenziali al controllo del drone, o altro aeromodello, andando incontro a micro failsafe con tutte le conseguenze del caso. Per farvi un esempio, con la trasmittente settata a 25mW possiamo volare in un campo aperto con un segnale che si mantiene sopra i 60dB tranquillamente per centinaia di metri ma, se impostiamo una frequenza di aggiornamento a 250Hz, cioè 250 volte in un secondo, e abbiamo un valore di link quality che inizia a degradare fino a valori di 15 – 10 % nonostante il nostro segnale RSSI sia sempre buono, avremo la conseguenza di ricevere informazioni dal drone non più ogni 0,004s ma magari ogni 0,04s e così, via via che il link quality degrada, avremo progressivamente un aumento di errori generati nella trasmissione, con conseguente instabilità del drone o possibilità di attivazione involontaria di failsafe.  

Si chiude qui questa guida alla configurazione di un modello su radiocomando OpenTX.

Gli argomenti sono tanti e spesso complessi per cui alcuni passaggi possono essere risultati di difficile comprensione. Non esitate a contattarci, nello spazio commenti, per tutte le richieste di chiarimenti o per richiedere ulteriori articoli di approfondimento su alcune tematiche.

 

Articolo scritto da Marco Greco, revisionato da Roberto Acchiardo, caricato sul sito da Matteo Del Pino.

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