?DOVE ACQUISTARLO?
Se state muovendo i primi passi nel mondo dei droni, cercando in internet o leggendo sui social vi sarete sicuramente imbattuti nel marchio Eachine.
Eachine è un famoso marchio di droni ed altri modelli radiocomandati (RC) che si impegna a combinare la creatività con la tecnologia per produrre modelli e componenti di alta qualità ai migliori prezzi possibili.
Questa filosofia si sposa bene nel kit di montaggio della linea Droni Eachine Tyro e oggi vogliamo presentarvi Eachine Tyro 119.
UNBOXING
Nella scatola troverete un bel Frame da 6″, 4 motori brushless da 1850kv, una Stack 30,5×30,5 mm composta da ESC 4in1 – 40A compatibile con protocollo Dshot 150-600 e flight controller (FC) STM32F405, VTX XF5804PRO potenza di trasmissione fino a 600 mW, eliche dalprop 6045 3 pale, GPS Beitian BN-220T ed una Runcam Nano2. Troverete, inoltre, tutta la viteria e bulloneria necessaria per il montaggio oltre che una serie di cavetti con connettori già preparati per il collegento delle varie periferiche. State quindi attenti a non confondersi.
Per chi vola con droni FPV da tempo ed è avvezzo al montaggio di questi aeromodelli avrà già capito che abbiamo in mano un kit abbastanza completo con componenti di buona qualità ma comunque non eccelsi. Questo perché ad oggi i prezzi dei componenti sono aumentati notevolmente ed Eachine si impegna nel dare un compromesso che sia accessibile a tutti. Se non avete mai volato con droni da 5″ o superiori, poter montare un drone senza spendere 300/400€, col rischio poi di danneggiarlo al primo volo, vi garantirà di avere budget sufficiente per implementare successivamente la componentistica del vostro modello, anche per adattarlo allo stile di volo che preferite.
Arrivati a questo punto possiamo iniziare nel montaggio del kit ma solo se abbiamo le competenze e le attrezzature per farlo. Per il montaggio di un drone infatti è assolutamente necessario saper saldare a stagno, avere una buona attrezzatura con punte di varie dimensioni e temperature di fusione regolabili. Se non avete mai saldato vi consiglio caldamente di esercitarvi, acquistando le schede prestampate che vi insegnano ad usare correttamente la posa del filo di stagno, saldatore, succhiastagno e pasta salda. Ricordatevi che le cattive saldature o l’uso sbagliato del saldatore costituiscono la principale causa di rottura delle schede FC o delle ESC. Sul resto dell’attrezzatura una prima nota critica: mi sarei aspettato di trovare la dotazione di brugole per il montaggio, come spesso siamo abituati a trovare nei kit provenienti dalla Cina, ma in questo caso dovrete avere a parte gli strumenti necessari per il montaggio: le brugole, piccoli cacciaviti sia a stella che a taglio, cutter, tronchesi, pinze a becco lungo, fascette, nastro biadesivo forte, isolante e termorestringenti.
Sul nostro sito potrete acquistare il necessario a questo link.
MONTAGGIO DEL FRAME E MOTORI
Iniziando il montaggio del frame ci si rende conto che i componenti sono abbastanza robusti e il wafer di carbonio raggiunge un buon spessore.
Come però si può vedere da questo confronto con un telaio di livello superiore, il carbonio usato è di qualità differente, lo si può osservare dalla tonalità chiara, ed in strati pressati ben visibili. Comunque il frame si presenta abbastanza rigido e resistente.
La forma è quella classica ad X costituita da una doppia placca che blocca le 4 braccia.
Ricordatevi quindi, quando iniziate il montaggio, le braccia saranno da fissare prima su una piastra e poi chiuse con quella superiore in cui si fisserà la Stack esc + FC. La piastra presenta la forometria per Stack con interasse 30,5×30,5 mm ma non quella con interdistanza 20×20 mm adatte per le Stack mini. Essendo la placca base lunga solo 250 mm poteva avere un senso pensare anche ad un alloggiamento per Stack mini. Le braccia hanno un verso di fissaggio che è intuibile osservando la parte bombata dell’alloggiamento motore. Quando aprirete i pacchetti contenenti i bulloni e le viti ricordatevi di raggruppare le viti per dimensioni e modelloquelle più lunghe vi serviranno per bloccare il frame e montare gli extender per il fissaggio dell’ ESC 4 in 1 mentre quelli di lunghezza media serviranno per unire le piastre. Se effettuerete il montaggio corretto otterrete il risultato visibile in questa foto.
Finito il montaggio della parte inferiore del frame, si può procedere al fissaggio dei 4 motori. I motori in dotazione sono da 14 poli compatibili con alimentazioni da 2 a 6S. Nel loro insieme presentano alcuni aspetti che è bene considerare durante l’installazione.
Come si può vedere la campana superiore non copre perfettamente i magneti e gli avvolgimenti nella parte inferiore. Gli stessi avvolgimenti si trovano molto vicino alla base di fissaggio del motore al frame. In due motori l’albero di alloggiamento dell’elica presenta una cavità sulla parte sommitale. Inoltre i dadi che bloccano l’elica hanno colori differenti (argento e nero). Questo sta ad indicare che i motori hanno avvolgimenti diversi. Due motori saranno quindi a rotazione in verso orario e due motori a rotazione in verso antiorario.
Anche se è possibile, in un secondo momento, cambiare il verso di rotazione dei motori, modificando l’ordine di collegamento dei cavi all’esc o tramite l’utilizzo del configuratore software, il consiglio è di montarli subito alternati.
Nel set che vi viene fornito non vi sono le protezioni in TPU dei braccetti né piedini da montare sotto il motore. Personalmente ho scelto di montare dei piedini recuperati da altro frame per due motivi. Il primo è per proteggere la parte del braccetto sottostante al motore. Il secondo è per garantire un po’ di distanziamento tra la testa del bullone e il rotore del motore. Infatti, anche se prendete le viti più corte presenti nel kit, una volta serrate adeguatamente queste andranno quasi sicuramente a toccare l’avvolgimento del motore causando un cortocircuito tra telaio e avvolgimento stesso. Il risultato finale è quello che potete notare in questa foto.
Nella maggior parte delle configurazioni il Tyro avrà la batteria fissata nella parte inferiore del frame e non nella parte superiore. Per questo motivo, immagino, non siano stati previsti piedini ma vi consiglio di installare almeno la protezione dei braccetti.
MONTAGGIO E COLLEGAMENTO REGOLATORE ESC 4IN1
Una volta fissati i motori ai braccetti e sistemati i cavi di alimentazione si procede al montaggio dell’ESC 4in1 e da questo momento, soprattutto per gli installatori alle prime armi, inizieranno i problemi. Una delle mancanze maggiori nel kit, infatti, è la totale assenza di schemi stampati riguardanti il Pinout della scheda di regolazione e della scheda controllo volo.
Nella foto potete vedere come l’ho posizionata. Sulla scheda ESC è già pre-saldato il suo condensatore. Ora, normalmente, il lato con il condensatore saldato dovrebbe stare rivolto verso il telaio mentre la parte superiore dei pad di alimentazione è riservata alla saldatura dei cavi della batteria per evitare che questi ultimi possano toccare il telaio e creare un corto circuito. Montandola così però ho dovuto rimappare le uscite tramite Betaflight. Per montarla correttamente quindi dovrete tenere i Pad dove è saldato il condensatore verso l’alto e rivolti verso la parte posteriore del frame. Qualora, durante la successiva configurazione con Betaflight, o altro configuratore, doveste accorgervi che le uscite dell’ESC sono invertite, potrete rimappare le uscite tramite interfaccia CLI.
L’ESC di per sé si presenta ben realizzata. I fori di fissaggio hanno il classico interasse 30,5 x 30,5 mm adatto per il montaggio su qualsiasi frame X standard. I pad per la saldatura dei fili sono ampi e soprattutto presentano i fori che vi aiuteranno nel processo di stagnatura. Questo vi consentirà di installare i cavi dei motori facendoli passare all’interno dei distanziatori del frame come potete vedere nell’immagine seguente.
Il regolatore ha una corrente nominale di funzionamento pari a 40A ed è compatibile con alimentazioni da 2 a 6s. Dispone dell’uscita BEC a 5V ed è compatibile con i firmware Dshot150-600 / Multishot / Oneshot / PWM. L’ampia compatibilità con vari protocolli vi darà la possibilità di aggiornare l’ESC con un firmware custom come Bluejay per avere la comunicazione bidirezionale ed usufruire dell’RPM Filter, una funzione che vi aiuterà nella riduzione di vibrazioni e di rumore indotto dai motori e dal frame, durante il volo. Sul nostro sito potrete trovare tante guide utili sull’argomento per settare al meglio il drone. Di contro questo regolatore presenta un pinout, per il connettore con FC, ancora di vecchio stampo quindi senza uscita Current, per il controllo della corrente della batteria, e senza ingresso UART. Quindi, quando deciderete di cambiare la scheda di controllo volo FC, dovrete ricordarvi probabilmente di acquistare una Stack completa di esc da abbinare correttamente per evitare problemi con i connettori diversi.
Saldati i cavi motore e il cavo di alimentazione da batteria, nel mio caso ho tagliato il cavo in modo da poterlo far uscire di lato andando a bloccare con una fascetta al distanziatore del frame, potrete fissare la vostra scheda di controllo volo o FC.
MONTAGGIO E ANALISI DELLA SCHEDA CONTROLLO VOLO (FC)
Nel kit mancano gli ammortizzatori in gomma per la riduzione delle vibrazioni trasmesse dal frame alla FC. Vi suggerisco quindi di acquistare una scatola di distanziatori in gomma a questo link URUAV BOX distanziatori. La riduzione delle vibrazioni sulla FC è indispensabile per evitare problemi legati a malfunzionamenti dell’accelerometro che possono portare ad una instabilità del drone in fase di volo. Una volta fissata anche la scheda FC il vostro Tyro dovrebbe apparire come in questa foto.
Sulla scheda controllo volo, fornita in dotazione, la principale considerazione da fare riguarda la vetustà del modello. In realtà questa FC F4 integra già un giroscopio MPU6500 e un Barometro BMP280 ma il processore principale STM32F405 ha un firmware di base che non è più supportato e aggiornato dalla community di Betaflight. L’ultima versione di firmware che potrete installare, infatti, è la 4.1. Anche il pinout di collegamento tra FC e Esc non è compatibile con i nuovi Stack essendo un connettore a 6 pin e non a 8 pin dato che manca l’ingresso CURR e la uart dati. Per collegare questa scheda controllo volo ai nuovi regolatori potrete saldare i collegamenti alimentazione VCC e GND e i 4 controlli motori ma perderete alcune funzioni sul monitoraggio dei consumi batteria ed altri dati della telemetria.
Nella configurazione della scheda volo su Betaflight dovrete fare attenzione al sovraccarico della CPU poiché, non essendo un modello recente, dovrete limitare le frequenze di aggiornamento del Gyro e del loop dei PID oltre che utilizzare un protocollo ESC Dshot 150 o Dshot 300 piuttosto che Dshot 600 soprattutto se andrete ad utilizzare un firmware che vi consenta la comunicazione BI-Direzionale e l’uso dei Filtri RPM per il miglioramento delle condizioni di volo. In questo caso la scelta migliore sarà appunto impostare un protocollo Dshot 300 riducendo la frequenza di aggiornamento del giro e del loop dei PID a 4kHz.
Come segnalato in precedenza per il regolatore ESC 4in1 anche per quello che riguarda i collegamenti della FC dovrete far affidamento a quanto stampigliato sulla scheda stessa e ai video su YouTube perché non troverete alcuna documentazione utile all’interno della scatola.
COLLEGAMENTO DEL MODULO RICEVENTE RADIO
Il primo passaggio è sicuramente il collegamento della ricevente radio. Personalmente mi son voluto complicare ulteriormente la vita andando ad installare una ricevente Frsky R-XSR. Ricordo infatti che per riceventi Crossfire o Elrs vi basterà individuare la UART2 e fare il collegamento incrociato RX e TX. Con Frsky dovrete individuare la porta SBUS che comunque coincide con il Pin della UART2.
Per il collegamento della porta SPORT dovrete invece utilizzare una porta alternativa, nel mio caso ho scelto la UART 5 collegando il cavo su TX, ed abilitare su Betaflight l’uso della SoftSerial che poi andrà invertita tramite gli appositi comandi CLI. È una procedura un po’ complessa che magari approfondiremo con un articolo ad hoc. In realtà se non siete troppo interessati ad avere una telemetria più completa di informazioni vi basterà collegare semplicemente Alimentazione e SBUS IN.
INSTALLAZIONE E COLLEGAMENTO DELLA VTX E DELLA CAM FPV
Gli altri collegamenti da realizzare riguardano la VTX e la CAM.
La VTX da collegare è il modello XF5804 o XF5804PRO. Tra le due c’è poca differenza in quanto cambia solo la soglia dei 4 livelli di potenza di trasmissione del segnale. Nel primo modello la soglia Zero corrisponde a 0mW di potenza di trasmissione quindi VTX spenta mentre nella Pro la soglia zero corrisponde a 25mW di potenza. Questo dettaglio è importante se siete abituati ad usare la riduzione di potenza della VTX a drone disarmato, opzione disponibile su configuratore Betaflight. Infatti con la versione normale non avrete trasmissione di segnale dato che Betaflight prende la soglia più bassa. Inoltre le due soglie da 25 mW e 100 mW presenti nella versione Pro vi consentiranno di volare anche in Europa con tranquillità mentre nella versione Base potrete passare da 25 mW direttamente a 200 mW usando una potenza di trasmissione che in Europa non si potrebbe usare.
Il collegamento della VTX risulta molto semplice perché potrete usare il cavo con i connettori fornito in dotazione. Attenzione però che sarà necessario cambiare la sequenza dei collegamenti in quanto il PIN IN sulla scheda FC è differente dal classico schema VCC, GND, Smartaudio, 5V, GND, Cam.
Per qualche strano motivo Eachine ha pensato bene di fornirvi un cavetto dove manca il filo Smartaudio che dovrete andare ad aggiungere inserendolo tra i due connettori. Inoltre, nella VTX in dotazione la porta Dati è vicino alla porta Cam.
Sistemati i collegamenti dovrete fissare la VTX sulla Stack ponendo attenzione che quest’ultima non vada a toccare il frame in carbonio. Magari sulla parte superiore mettete un po’ di gommapiuma o di nastro isolante.
Anche il collegamento tra Scheda controllo Volo e CAM avviene usando l’apposito cavo con connettori fornito in dotazione. Se vorrete eliminare il collegamento passante attraverso la FC, se volete implementare una OSD esterna o semplicemente volete ridurre i disturbi sul segnale video, vi basterà rimuovere i fili da un connettore e riattestarli sul connettore VTX, che avete già in dotazione, ponendo attenzione alla sequenza dei collegamenti vista nell’immagine precedente.
Per il montaggio della CAM occorre usare un po’ di inventiva in quanto il kit attuale viene fornito con la Runcam Nano2 e non più con la CaddX Turbo. Questa scelta, giustificata dal fatto che la CaddX Turbo non è più in produzione, costituisce, in realtà, un peggioramento delle specifiche generali del drone in quanto si cambia una FPV Cam con risoluzione da 1200 TVL con una Cam da 700 TVL.
Inoltre il supporto di fissaggio non è stato modificato per adeguarlo alla Runcam.
Personalmente ho pensato quindi di fissare la Cam come potete vedere nella foto sottostante.
INSTALLAZIONE DEL MODULO GPS
Ultimo passaggio riguarda l’installazione del GPS. Per il montaggio vi basterà utilizzare il cavetto in dotazione inserito negli appositi connettori presenti sulla scheda controllo volo e sul GPS stesso. Non dovrete così preoccuparvi di fare l’inversione tra i canali RX e TX.
Il modello fornito, BN-220T, è un GPS dalle buone prestazioni, molto preciso in grado di agganciare un buon numero di satelliti in breve tempo.
Terminati i collegamenti potrete chiudere il frame e fissare le antenne della VTX e le antenne del modulo ricevente radio usando il comodo supporto in TPU.
Di seguito una foto del risultato finale.
ELICHE E BATTERIA
Arrivati al termine del montaggio del Drone per il primo volo dovrete montare le eliche e, soprattutto, dovrete avere una batteria con celle in Litio e Polimeri vari che non viene fornita in dotazione.
Le eliche che vengono fornite in dotazione sono eliche di qualità non eccelsa che facilmente si romperanno al primo incidente importante. Vi consiglio quindi di farvi una buona scorta magari acquistando eliche Dalprop o HQprop o Ethix tipo quelle che trovate a questo link del negozio.
Quando montate le eliche state attenti al verso di rotazione orario ed antiorario e serrate le stesse sull’asse del motore corrispondente con l’apposito dado in dotazione, nero per verso antiorario e argento per verso orario.
Riguardo la sorgente di alimentazione vi consiglio di usare inizialmente batterie a 4 celle con cariche ridotte per avere dimensioni contenute. Una batteria LiPo 4S a 1300mAh con attacco XT60 sarà più che sufficiente per garantire una discreta durata di volo. Ricordate sempre che a volare si va con minimo due batterie cariche. Un buon prodotto lo potrete acquistare a questo link.
La batteria sarà da montare nella parte inferiore del drone fissandola con l’apposito laccetto a strap ben stretto per evitare di perderla durante il volo o in caso di caduta.
IMPOSTAZIONI DI BETAFLIGHT
In questa recensione non andrò a descrivere tutte le impostazioni di Betaflight per questo modello di drone, anche perché troverete tutte le informazioni del caso nell’articolo di Betaflight (Betaflight 4.2.x e Betaflight 4.3.x).
Vi ricordo solo quanto già accennato in precedenti passaggi:
- Nella configurazione delle porte vi troverete la UART 1 occupata dal GPS, la UART 2 è dedicata alla ricevente, la UART 3 è dedicata alla VTX.
- Per le impostazioni riguardo la ESC e il controllo motori, come consigliato, limitatevi ad usare un protocollo Dshot 300 impostando la frequenza di aggiornamento dei PID e del Gyro a 4kHz. Ricordate di aggiornare la esc 4in1 con il firmware Bluejay tramite l’apposito configuratore per poter usufruire della comunicazione Bidirezionale e RPM filter. Verificate sempre, dopo aver rimosso le eliche, il verso e l’ordine di rotazione dei motori e, nel caso, cambiate la sequenza delle uscite tramite i comandi da terminale CLI.
- Riguardo le impostazioni della ricevente fate riferimento alle guide specifiche, che trovate sul blog, in base al sistema di trasmissione che scegliete. Se avete domande specifiche potete inserirle nei commenti all’articolo.
- La VTX sarà da configurare scaricando lo script di configurazione specifico per la table “Smartaudio 1.0”. Ricordate di configurare i 4 livelli di potenza del segnale in accordo con il modello della vostra trasmittente video.
Per tutte le vostre domande specifiche usate lo spazio commenti.
CONCLUSIONI E CONSIGLI
Come avrete capito, leggendo i vari paragrafi di questo articolo, la serie Tyro di Eachine vi consentirà di implementare le vostre conoscenze sul volo FPV con una spesa relativamente contenuta. Questo vi consentirà di avere poi un minimo di budget a disposizione per le future riparazioni che, facilmente, dovrete effettuare durante i primi voli e i primi schianti.
Il modello costruito è soggetto a problemi di prop washing, per via delle eliche da 6″,e di risonanza dovuta alle vibrazioni trasmesse dal frame alla FC, causate dalle dimensioni contenute dei braccetti e dall’elevato numero di giri dei motori in dotazione.
Volare in queste condizioni vi consentirà di imparare a controllare correttamente il Throttle e imparare i primi “tricks” mentre, se già avete imparato con droni più piccoli, vi aiuterà a prendere dimestichezza con droni da 5 o da 6 pollici e potrà essere un buon strumento per migliorare la vostra fluidità e stabilità di volo. Potrete quindi far pratica in tecniche quali il Juicy Freestyle e il volo smooth o long range. Quello che non potrete fare è Freestyle spinto, racing, volo in Bandi chiusi, volo Cinematic in quanto il drone non avrà la stabilità e la precisione di volo che può avere un drone più costoso con una build più pulita e un’ottimizzazione dei PID e dei filtri di Betaflight più completa.
Per chi ha necessità di fare un balzo e iniziare a volare con tecniche di volo avanzate può sempre utilizzare questa Build ma occorrerà cambiare completamente la Stack e le eliche, in prima battuta, poi valutare se modificare i componenti della parte del comparto video.
Per la Stack, onde evitare di dover saldare tutti i collegamenti tra regolatore elettronico e scheda controllo volo per ovviare alla differenza tra i pin out dei vecchi modelli e dei nuovi, andrei direttamente sull’acquisto di un nuovo riunito come quelli che trovate nel negozio al link.
Se volete invece volete mantenere comunque il regolatore ESC di base vi consiglio di acquistare una scheda controllo volo FC che sia dotata di processore serie STM32F7xx che vi consentirà di avere tutta la potenza necessaria sia per tenere frequenze di aggiornamento PID e Gyro a 8kHZ sia per tenere un elevato frequenza di campionamento dei parametri per Blackbox.
Un buon prodotto potrebbe essere questa scheda RushFPV blade già con i connettori saldati che vi consentirà semplicemente di modificare i cavetti di collegamento in dotazione per adattare il tutto alla vostra ESC base.
Con queste implementazioni avrete sicuramente una Build più performante con cui potrete procedere al tuning dei filtri e dei PID per poter volare in modo più aggressivo o ridurre i disturbi da vibrazioni al fine di ottenere un prodotto in grado di coprire lunghe distanze e per realizzare video Cinematic puliti privi dei disturbi che noterete durante i primi voli solo con la build standard descritta nell’articolo.
Per concludere vi anticipo che, se vorrete modifica la build per passare al sistema di trasmissione immagini digitale, su un frame che ha un corpo principale relativamente corto, farete abbastanza fatica ad inserire tutti i componenti così come se vorrete installare un Buzzer autoalimentato, che nella versione Base manca, vi converrà orientarvi sulle versioni micro. Per il momento quindi vi consiglio di volare in analogico con questo drone eventualmente cambiando la camera FPV con una camera a 1200TVL o superiore.
VIDEO HD