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REGOLE PER VOLARE IN FPV DAL 1 GENNAIO 2024

REGOLE PER VOLARE IN FPV DAL 1 GENNAIO 2024

DRONE FREESTYLE REGOLE PER VOLARE IN FPV

Nozioni avanzate sull’applicazione del regolamento EASA e ENAC

AGGIORNAMENTO DEL 21/12/2023: Con la pubblicazione di QUESTO ARTICOLO EASA ha ufficializzato, in via informale non trattandosi di una vera circolare o integrazione al regolamento, quanto vi avevamo preannunciato in questa pubblicazione. Dal primo di gennaio 2024 quindi tutti i droni non dotati di marcatura di classe potranno continuare ad operare nelle categorie OPEN in base alla propria Massa Operativa al Decollo mentre la dichiarazione sulla Massa Massima al decollo (MTOM) del drone spetta solo ai produttori di droni certificati. Viene quindi demandata al pilota la responsabilità di misurare la massa al decollo del drone, con annessi accessori quali action cam e batteria, e di individuare la relativa categoria per operare.  Ricordiamo che i droni non certificati con massa inferiore ai 250 grammi potranno volare in categoria open A1, quindi anche in area urbana e sorvolando le persone non direttamente coinvolte nell’operazione di volo, mentre sopra i 250 grammi potranno volare in categoria open A3. Leggete il resto dell’articolo per avere maggiori informazioni. Vi ricordiamo infine che EASA sta creando un portale dedicato al mondo dell’Innovative Air Mobility che potrete visitare a QUESTO LINK.

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Quando lo staff di Attacco by RHobbyFPV ha deciso di intraprendere l’avventura legata alla pubblicazione di articoli sul mondo dei droni, uno dei primi articoli pubblicati riguardava appunto le nozioni base inerenti il regolamento ENAC, acronimo di Ente Nazionale Aviazione Civile, che si applica agli APR, altro acronimo che significa “Aeromobili a Pilotaggio Remoto”, nomenclatura che si riferisce a un particolare gruppo di velivoli tra i quali troviamo anche i nostri droni.

Se non avete letto il primo articolo, quindi, vi invitiamo a farlo consultando questo link dove troverete appunto le nozioni base che vi serviranno anche per affrontare la lettura di questo primo approfondimento.

Ad oggi quell’articolo risulta ormai superato in quanto nel corso dell’anno 2022 sia EASA che ENAC hanno pubblicato varie integrazioni al regolamento (UE) 2019/947 ed emanato alcune importanti circolari proprio in merito alla corretta applicazione delle regole riguardanti le limitazioni di volo in determinate aree geografiche e le limitazioni di volo nelle categorie OPEN.
Un esempio può essere il regolamento esecutivo EU 2023/2117 riguardante il database centralizzato informativo di EASA di cui vi parliamo in questo articolo

Ripartiamo quindi dal regolamento EU 2019/947 e 2019/945, ed in particolare dalla SEZIONE DEL SITO EASA dedicata ai droni, ma anche dai numerosi dubbi e quesiti emersi durante la puntata della live Twitch tenuta da ILPINO e nemFPV di ATTACCO FPV assieme al mitico “Bighe” noto Youtuber del canale BIGHENET nonché uno dei fondatori della comunità DRONE ITALIA, dove appunto ci siamo confrontati su regolamenti e leggi e dove era nata qualche perplessità in merito alla complicazione delle normative contrapposta alla facilità con cui era possibile comprare droni e volare. 

250 GRAMMI REGOLE PER VOLARE IN FPV

Se notate infatti, ad oggi, si stanno diffondendo sempre più droni con massa operativa al decollo (MTOM) inferiore ai 250 grammi cioè quadricotteri che rientrano nella categoria OPEN A1, classe di peso C0,  come alcuni modelli di droni DJI ma anche droni di altre marche come Autel o Parrot, che per essere pilotati non richiedono particolari abilitazioni ma basta avere la registrazione come operatore di droni sul sito di D-FLIGHT e l’assicurazione di responsabilità civile.  

Questa tendenza sta coinvolgendo anche il mondo del volo libero in FPV dove si stanno diffondendo sempre più droni autocostruiti sulla base di frame come i Tinywhoop o i Thootpick o qualche versione tra i 3” e i 4”, creata per volo cinematic o freestyle non troppo spinto, che consentano ai piloti di realizzare modelli con massa inferiore ai 250 grammi e velocità massima non superiore ai 68 km/h, cioè modelli che rientrano sempre nella classe di peso C0 anche se non sono certificati.

VERBENA REGOLE PER VOLARE IN FPV

L’obiettivo infatti è quello di poter utilizzare i droni autocostruiti nella categoria OPEN A1 dove si può condurre il quadricottero senza particolari abilitazioni anche sorvolando persone, ma mai assembramenti cioè gruppi di persone superiori a 50 unità, e in ambito urbano. 

OPEN SUB CAT3 REGOLE PER VOLARE IN FPV

Sfortunatamente , nel regolamento (UE) 2019/947, si parla esclusivamente di droni dotati di marcatura certificata in base alla loro massa operativa al decollo, quindi si va ad escludere completamente il mondo dell’aeromodellismo e dei droni autocostruiti. Sia EASA che ENAC, però, sono ricorse ai ripari pubblicando fin da subito delle deroghe per gli aeromodelli e i droni autocostruiti, che sono state introdotte però con validità fino al gennaio 2024.

Secondo fonti attendibili, pare comunque che la pubblicazione del nuovo regolamento esecutivo integrerà definitivamente anche la classe dei droni autocostruiti all’interno delle categorie di volo OPEN in riferimento alla massa totale operativa al decollo (MTOM) del drone stesso. 

Ne consegue quindi che le classi di peso, valide anche per i droni autocostruiti, saranno le seguenti:

etichetta Cx Peso Sottocategoria
C0 anche autocostruito 0-250 g Sottocategoria A1 – Libero
C1 CERTIFICATO 0-900 g Sottocategoria A1 – Attestato
C2 CERTIFICATO 0,25-4 kg Sottocategoria A2 – Attestato
C3 anche autocostruito 0,25-25 kg Sottocategoria A3

Sempre riguardo l’applicazione del regolamento ai droni autocostruiti, ed in particolare droni dotati dell’elettronica per il volo in FPV, noi della redazione di Attacco by RHobby FPV abbiamo ottenuto direttamente dalla Direzione Ricerca e Sviluppo Nuove Tecnologie di ENAC, alcune importanti conferme. Come già indicato da EASA, per quanto riguarda i voli FPV con UAS (facendo riferimento alla GM1 UAS.OPEN.060(4)), essi ricadono in categoria OPEN ed è possibile condurre un drone FPV con un peso inferiore a 250 grammi anche su gruppi di persone ed in ambito urbano, a condizione che ci sia un Osservatore in grado di mantenere la visuale diretta (VLOS).

Lo spotter, posizionato accanto al pilota, può coordinarsi tempestivamente con quest’ultimo per interrompere il volo in caso di situazioni di immediato pericolo.

Il pilota può quindi avvalersi degli ausili FPV semplicemente per avere una visione di dettaglio, grazie alla videocamera in prima persona, ma di fatto il volo in categoria Open è, e deve sempre essere condotto in VLOS, con l’osservatore di supporto al pilota che non deve avvalersi di strumenti particolari (ad es. binocolo, etc.) per mantenere il drone in vista, quindi presumibilmente con un volo effettuato entro un raggio di 500 metri dal pilota stesso.

Chi vola da tempo però avrà quasi sicuramente anche un drone da 5”, o più grande, con cui è possibile ottenere esperienze di volo freestyle o esperienze di volo cinematico più complete rispetto a quanto si riesce a fare con droni sotto i 3” di dimensione. 

Vediamo quindi anche per questi casi quali sono le possibilità, in riferimento a quanto previsto dal nuovo regolamento, che ci vengono date per poter volare, rispettando le regole.

REGOLAMENTO EASA

Come sappiamo un drone da 5” ha quasi sempre un peso superiore ai 250 grammi e droni più grossi, magari da 6” o da 7”, cioè quelli che solitamente si usano per voli MID o LONG Range, spesso arrivano anche intorno ai 900 grammi di massa operativa. Superando la classe di peso C0 ed essendo il drone autoprodotto e non certificabile in nessuna altra classe di peso, sarà possibile condurlo solo alle condizioni previste dalla Categoria Open A3. Tra l’altro, almeno per quanto riguarda i droni autocostruiti, perde di qualsiasi significato l’abilitazione alla Categoria OPEN A2.

Vi ricordiamo che le zone di volo che rientrano nelle categorie OPEN sono visibili sempre sul portale D-FLIGHT, l’unica fonte ufficiale da cui attingere le informazioni pre-volo.

Soltanto l’ENAC, l’Ente Nazionale di Aviazione Civile, ha l’autorità di stabilire divieti e permessi di volo in Italia. Gli enti locali, le forze dell’ordine o i gestori di parchi naturali non possono impedire il volo nelle aree in cui l’ENAC ha concesso il permesso di decollare. Questo passaggio è stato ribadito da ENAC anche di recente con la promulgazione di circolari che, di fatto, hanno annullato direttive emesse da regioni, comuni, enti di gestione dei parchi consentendo nuovamente ai piloti il sorvolo di determinate zone. Pertanto, durante i controlli, è importante fornire queste informazioni corrette alle forze dell’ordine qualora non ne fossero edotte.

Riguardo le competenze in merito alla gestione degli spazi di volo aerei ci sono però alcune novità. Con la pubblicazione del regolamento esecutivo EU 2023/2117 la commissione Europea ha stabilito che EASA dovrà predisporre un unico database informativo in cui tutte le agenzie dovranno far confluire ogni tipo di informazione riguardante i piloti di velivoli, a pilotaggio remoto o meno, le licenze, le patenti e i certificati abilitativi al volo, i dati sulle società di gestione di aeroporti e di tutte le attività collegate, i dati sui produttori e i certificati sui prodotti, i dati sui centri di formazione e le abilitazioni degli istruttori, ed ogni altro tipo di documentazione inerente l’attività del volo.

Lo strumento che EASA andrà a predisporre non sarà di utilità per gli utenti, come potrebbe essere la piattaforma D-Flight di ENAC, ma servirà principalmente per rendere più fruibili e facilmente consultabili le informazioni da parte delle agenzie di sicurezza di tutti gli stati membri dell’unione europea che, ad oggi, devono inseguire i dati attraverso i gestionali di ogni singolo ente di aviazione civile. A QUESTO LINK  troverete maggiori informazioni riguardo il nuovo regolamento.

L’unico aspetto dove ENAC non può intervenire riguarda il rispetto delle regole sulla privacy e sulla proprietà privata.

BANDO REGOLE PER VOLARE IN FPV

Qui ci rivolgiamo soprattutto ai piloti che volano all’interno dei “Bandi” ovvero vecchie edifici spesso abbandonati come vecchie fabbriche in disuso o opere mai compiute. Vi ricordiamo che il maggiore problema, in questo caso, non è il rispetto della normativa del volo ma piuttosto il rispetto della proprietà privata, appunto, per cui il codice penale prevede che chiunque invade [637] arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occupare o di trarne altrimenti profitto, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 103 euro a 1.032 euro.

Si applica la pena della reclusione da due a quattro anni e della multa da euro 206 a euro 2.064 e si procede d’ufficio se il fatto è commesso da più di cinque persone o se il fatto è commesso da persona palesemente armata. Se il fatto è commesso da due o più persone, la pena per i promotori o gli organizzatori è più elevata.

Riguardo la questione della privacy art. 615-bis del Codice Penale punisce, con la reclusione da sei mesi a quattro anni, chiunque, mediante l’uso di strumenti di ripresa visiva o sonora, si procuri indebitamente notizie o immagini attinenti alla vita privata svolta presso un’abitazione o presso altro luogo di privata dimora. 

C’è da dire che, però, entrambi i reati hanno alla base il presupposto che qualcuno vi quereli, situazione evitabile se dimostrate di volare in regola e solo per divertimento.

Per completezza infine è importante ricordare che i requisiti di età per condurre droni possono variare in base alle normative locali e nazionali. Tuttavia, è comune che i droni di classe di peso C0 possano essere pilotati dai bambini di 12 anni o meno, purché siano sotto la supervisione di un adulto responsabile. Per le altre classi di peso, invece è richiesto di aver compiuto almeno 16 anni. È fondamentale rispettare le leggi e le regolamentazioni vigenti nella propria area di residenza per garantire un utilizzo sicuro e responsabile dei droni.

In conclusione, per quanto visto finora, chi è alle prime armi o chi vuol volare senza avere problemi può acquistare o costruire un drone di tipo Tiny whoop o Toothpick o Cinematic sulla base di frame sotto i 3,5” in modo da ottenere dei quadricotteri di peso totale inferiore ai 250 grammi e rientrare quindi nella classe C0 che consentirà di poter operare in categoria OPEN A1 senza dover avere particolari abilitazioni ma nel rispetto delle regole menzionate nei punti precedenti.

Nel merito, tra l’altro, vi ricordiamo che Rhobby FPV si dimostra all’avanguardia andando a ricercare e progettare frame per droni sotto i 250 grammi di alto livello che spesso vengono poi copiati da altri brand. Se volete approfondire a riguardo potete visitare questo link.

A questo punto abbiamo fornito tutte le informazioni principali a chi vuole affacciarsi al mondo del volo con droni FPV rispettando le regole. Vogliamo però approfondire maggiormente il tema dei regolamenti partendo da un’ultima domanda che in tanti si pongono. Quando su D-FLIGHT sono riportate zone dove è vietato il volo in categoria OPEN è proprio vero che non si può volare? La risposta è ovviamente NO! 

Si può volare con la dotazione delle opportune abilitazioni e autorizzazioni.

Per ENAC è possibile condurre l’operazione in BVLOS, cioè il volo FPV, anche in area non OPEN applicando le regole delle operazioni critiche o “Specific” cioè operazioni dove è necessario svolgere un’analisi di rischio predefinito PDRA (Pre-defined Risk Assessment) riportate nelle linee guida LG 2020/001-NAV. 

Per poter condurre questo tipo di operazioni il pilota deve aver conseguito gli attestati di formazione nelle categorie OPEN A1-A2-A3 ed avere conseguito anche un attestato di formazione, in materia di analisi del rischio in operazioni specifiche (SORA), frequentando corsi presso altre Organizzazioni riconosciute dall’Ente ENAC (NI-2020-022 del 17 giugno 2020), nelle more dell’adeguamento formativo da parte dei Centri di Addestramento, quest’ultimo legato al fatto che ENAC stessa dovrà provvedere alla valutazione degli Istruttori ed alla loro abilitazione prima che questi possano, a loro volta, guidare e certificare dei corsi.

PDRA REGOLE PER VOLARE IN FPV

Un pilota, riguardo gli scenari percorribili, con le abilitazioni riportate nel precedente paragrafo, può procedere al volo in BVLOS in zona rossa soltanto su aree non popolate e lontane da ambiti urbani, militari o su aree in ambiente urbano purchè l’area sia limitata e controllata.

I PDRA prevedono infatti solo tre scenari possibili:

  • Il pilota che opera in BVLOS e vola in prossimità di elementi di ostacolo come edifici ad una distanza massima di 15 metri da questi ultimi, anche senza osservatore a terra, purché l’operazione di decollo e atterraggio o recupero avvenga in linea di visuale;
  • il pilota che opera in BVLOS e vola in un’area di volo riservata (NOTAM);
  • il pilota che opera in BVLOS affiancato da un osservatore a terra che mantiene il contatto visivo con l’APR. 

Esisterebbero altri tre scenari di rischio predefinito (PDRA) che riguarderebbero il volo in ambito urbano in BVLOS su spazio aereo non delimitato e controllato ma ad oggi sono stati cancellati e in fase di revisione.

Vi abbiamo citato anche le principali nozioni del volo in ambito “SPECIFIC” perché, all’interno delle linee guida LG 2020/001-NAV, viene introdotto un concetto, già diffuso anche a livello europeo, denominato rischio SAIL.

Il livello SAIL (Specific Assurance and Integrity Level) rappresenta il livello di confidenza con il quale le operazioni UAS rimangono sotto controllo ed è espresso da un numero romano tra I e VI. Nel citare il livello SAIL ENAC fa riferimento a una circolare EASA AMC1 applicabile all’Art. 11 del regolamento (UE) 2019/947 ma nel regolamento europeo, in realtà, non vi sono restrizioni applicabili ai livelli SAIL stessi.

BVLOS ENAC REGOLE PER VOLARE IN FPV

Rispetto ai livelli di confidenza, ENAC specifica quindi che le operazioni sotto il livello 5 sono tutte operazioni in categoria Specific e richiedono l’attestato A2 ma anche che il pilota debba avere  le competenze previste dal Regolamento (EU) 2019/947 all’art.8 comma 2. Alcune di queste competenze possono essere ottenute unicamente mediante un corso aggiuntivo, non facoltativo, in materia di CRM e di SORA  seguito presso organizzazioni riconosciute dall’Ente ENAC secondo i dettami della nota NI-2020-022 del 17 giugno 2020.

Per chi volesse addentrarsi in questo campo vi lasciamo a questo link l’elenco completo dei centri autorizzati al rilascio delle abilitazioni necessarie, se volate soprattutto per professione e avete necessità di avere tutte le carte in regola. Controllate sempre che chi propone i corsi abbia l’autorizzazione ENAC.UAS RE e le abilitazioni per gli scenari PDRA-G01, G02 e G03.

Senza però volersi avviare su percorsi di formazione, che come detto sono principalmente riservati a chi vuole fare attività lavorative specifiche con i droni come monitoraggi particolari, rilevazioni o altro in cui si utilizzano anche le funzioni di volo autonomo. Ci teniamo a sottolineare quanto sia importante il livello di confidenza, citato anche nei regolamenti ENAC e EASA, che ognuno di noi acquisisce informandosi, formandosi e facendo pratica di volo rispettando gli step di crescita necessari. 

Da qui l’invito a non buttarsi con foga nell’acquisto di un modello, tirando il prezzo dell’acquisto all’osso senza sapere cosa comprare solo perché non avete la possibilità economica necessaria per praticare questo Hobby che è tra i più dispendiosi al mondo, se volete approfondire leggete questo articolo. Non buttatevi poi in acquisti avventati di prodotti cinesi o simili, che vi garantiscono di poter volare senza dover tener conto dei regolamenti di cui vi abbiamo parlato, solo perchè non volete “perdere tempo” con l’acquisizione di licenze o non volete pagare l’assicurazione, ecc…

Non lasciatevi trascinare dall’entusiasmo dopo aver visto alcuni video su YouTube o Instagram di persone che volano a chilometri di distanza o usano i droni per seguire auto da corsa.

È importante riflettere adeguatamente e seguire guide esperte prima di tentare di far volare il proprio drone. Leggere articoli ben strutturati su blog affidabili può fornire indicazioni utili. Evitate di postare messaggi sgrammaticati e senza senso sui social media, poiché questo non è un modo efficace per imparare e potrebbe causare danni a voi stessi o ad altri. Prendetevi il tempo necessario per acquisire familiarità con il mondo dei droni in modo da non arrecare danni a persone o cose.

Con questo articolo vi abbiamo fornito la panoramica completa di tutte le casistiche in cui vi potete trovare quando volate con il vostro drone FPV a seconda del modello che infilate nello zaino prima di uscire di casa. Volare con droni autocostruiti e volare in FPV non è uno scherzo e non è un hobby da prendere alla leggera. 

Lasciate pure nei commenti anche la vostra opinione e le vostre domande se avete dubbi.

Articolo aggiornato al 21 Dicembre 2023

 

Articolo scritto da Marco Greco ed Elia Viti caricato sul sito da Matteo Del Pino.

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